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Ex calciatore: "Tentai di rapire Zola per chiedere il riscatto"

Alberto Abbate 02 July 2019
Ex calciatore: "Tentai di rapire Zola per chiedere il riscatto"
ROMA Quando il sogno di un calciatore si trasforma in un incubo. E' il racconto di Fabrizio Maiello, ex Primavera del Monza. Stroncato da un infortunio, si trasforma in un bandito. Finisce in manette e in prigione, dove lo chiamano Maradona e gioca con il Bufalo, boss della banda della Magliana. Ma l'aneddoto più inquietante, svelato a gianlucadimarzio.com, è legato all'ex campione Gianfranco Zola, all'epoca in cui era la stella del Parma: «Avevo bisogno di trovare qualcosa che sostituisse l'adrenalina che provavo in campo, per questo ho iniziato con la cocaina e le rapine. In carcere mi chiamavano Maradona, col pallone ci sapevo fare. Nel 1994 ero latitante, Zola in quel momento giocava al Parma ed era il giocatore più rappresentativo della società. Ci era venuta questa idea: un rapimento lampo di 24/48 ore per richiedere il riscatto a Tanzi».

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IL PIANO
«Lo avremmo seguito con due macchine per speronarlo in strada e farlo salire sull'altra vettura. Lo stavamo seguendo quando si è fermato ad un distributore di benzina. Siamo scesi anche noi, volevamo aspettarlo. Gianfranco però ci è venuto incontro, sorrideva e ci ha chiesto se volessimo un autografo. In quel momento ho pensato: "Ma cosa sto facendo? Ma lasciamo stare". Abbiamo scambiato due parole, gli ho detto che ero un tifoso del Napoli e gli ho chiesto un autografo. I miei compagni mi dicevano di speronarlo, io non volevo. L'ho seguito per un paio di chilometri, poi ho suonato il clacson: l'ho salutato e l'ho lasciato andare». Fabrizio Maiello ora è uomo di 56 anni, che ha passato più della metà della sua vita rinchiuso in carceri o manicomi criminali. Gianfranco Zola ora saprà che è scampato alle sue mani.