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FAKE: La moneta di Facebook farà concorrenza alle carte di credito Visa e Mastercard

Francesco Malfetano 03 July 2019
FAKE: La moneta di Facebook farà concorrenza alle carte di credito Visa e Mastercard
Come è ormai noto grazie alle indiscrezioni trapelate sulla stampa statunitense, "Libra" è il nome della criptovaluta che Facebook lancerà nel corso del prossimo anno. Un progetto che la prossima settimana sarà ufficializzato proprio dal fondatore del social network Mark Zuckerberg nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata. Tuttavia alcune delle notizie ritenute certe da quotidiani e siti di informazione, si stanno rivelando non propriamente corrette.

Nelle scorse settimane ad esempio a più riprese si era parlato della possibilità che la nuova moneta virtuale di Facebook potesse intaccare i circuiti di pagamento digitale tradizionali. In sostanza che Libra potesse diventare un serio concorrente di altri colossi dell'economia mondiale come Visa o Mastercard. Un'eventualità, quella che il sistema bancario incontrasse un nuovo serio rivale, che il Wall Street Journal aveva paventato quando si inizivano a delineare i contorni dell'inziativa di Menlo Park. Tuttavia lo stesso WSJ ha da poco annunciato che in realtà non sarà affatto così. Tra i partner della moneta virtuale ci saranno infatti proprio Visa e Mastercard in compagnia di altri dieci colossi dell'economia digitale (come PayPal e Uber, ma anche il sito di prenotazioni viaggi Booking, la società specializzata in tech finanziarie Stripe e il sito di e-commerce argentino Mercado Libre). Le società saranno tra i principali sostenitori della nuova criptovaluta targata Facebook. Citando persone informate sui fatti, il giornale sostiene che ciascuna delle società investirà circa 10 milioni di dollari in un consorzio che governerà Libra con l'obiettivo di mantenerla stabile. Il denaro infatti, dovrebbe essere utilizzato non solo per finanziare la creazione della moneta virtuale ma anche per sviluppare un sistema equilibrato che consenta a Libra di essere ancorata a un paniere di valute emesse dai governi ed evitare le forti oscillazioni già viste per altre criptovalute come il bitcoin.