FALSO

FAKE: Maurizio Landini (Cgil): «Morti sul lavoro, dati senza precedenti»

Pier Paolo Filippi 15 May 2019
FAKE: Maurizio Landini (Cgil): «Morti sul lavoro, dati senza precedenti»
In occasione dell’ultimo Primo Maggio, quest’anno tragicamente segnato dal decesso di un muratore bergamasco compito da un blocco di cemento nel cantiere di un’azienda agricola in provincia di Piacenza, tra le diversi problematiche affrontate dal segretario della Cgil Maurizio Landini, un rilievo particolare ha assunto quella degli incidenti sul lavoro e delle cosiddette morti bianche. Il successore di Susanna Camusso, affermando che «ci sono 2,5 incidenti mortali al giorno, un dato senza precedenti", ha parlato di numeri «che stanno esplodendo». In realtà, anche se il fenomeno resta sicuramente allarmante, i dati dell’Inail, l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, mostrano una realtà diversa. I dati più recenti, come scrive il sito Pagellapolitica.it, dicono che nel primo trimestre sono morte sul lavoro 212 persone (casi denunciati), per una media di poco inferiore a 2,4 al giorno. Landini dunque, sulla media giornaliera da lui riportata di 2,5 decessi al giorno, non è andato distante dal vero. Decisamente falso invece che si tratti di «un dato senza precedenti», così come non corrisponde al vero che i casi «stanno esplodendo».



A smentirlo sono sempre i dati dell’Inail: la media di 2,4 morti bianche denunciate ogni giorno registrata nel primo trimestre di quest’anno, infatti, è identica a quella dello stesso periodo del 2018, in cui complessivamente i decessi sono stati 1.133. E quelli del 2018-2019 non sono nemmeno dei valori che rappresentano dei record storici, anzi seguono una serie che mostra a livello tendenziale una diminuzione del trend generale. Nel 2015, con 1.172 morti in totale, la media era stata di 3,2 al giorno. Precedentemente, le denunce di incidenti mortali erano state 1.336 nel 2012, 1.361 nel 2011 e 1.464 nel 2010, numeri decisamente superiori a quelli del 2018 e a quelli tendenziali dell’anno in corso. Indietro nel tempo, negli anni ’80, le morti bianche spesso hanno superato le 2.000 all’anno, mentre negli anni 60’ e 70’, in pieno boom edilizio, si sono superati rispettivamente i 4.000 e i 3.000 decessi all’anno. In conclusione quindi, Landini ha riportato una cifra pressoché giusta ma l’interpretazione data al fenomeno e alla sua evoluzione, forse perché influenzata dall’enfasi della ricorrenza, risulta fuorviante se non completamente errata.