FALSO

FAKE: È sufficiente disattivare il GPS dello smartphone per non farsi localizzare

Francesco Malfetano 03 July 2019
FAKE: È sufficiente disattivare il GPS dello smartphone per non farsi localizzare
Una delle credenze più diffuse tra gli utenti tech di tutto il mondo è che basta disattivare la localizzazione GPS del proprio smartphone per diventare completamente irrintracciabili. Si tratta di uno dei falsi miti "storici" che riguarda i dispositivi che portiamo nelle nostre tasche, tuttavia è completamente falso. 

Deselezionare l'icona del GPS infatti, non darebbe alcuna garanzia di "sparire dai radar". Gli smartphone di oggi  hanno diverse tipologie di sistemi di localizzazione oltre al GPS appunto, ad esempio la rete cellulare a cui si agganciano per effettuare e ricevere telefonate. Ma la posizione di un dispositivo si può dedurre da molto altro, persino l’accelerometro e il giroscopio integrati. A spiegarlo è stata una ricerca della Northeastern University secondo cui i sensori per quantificare la velocità di movimento o la direzione integrati nei dispositivi di ultima generazione forniscono abbastanza informazioni per rendere il telefono rintracciabile. Il ricercatore Sashank Narain ha detto che «non molte persone sono a conoscenza di questo problema, soprattutto perché quando pensiamo alla localizzazione ci viene in mente il GPS sul telefono». 

I sensori responsabili di questo tracciamento involontario sono l’accelerometro, il magnetometro e il giroscopio e sono stati testati dai ricercatori tentando di rintracciare diverse persone con dispositivi Android e GPS spento. Questi utenti, che erano a conoscenza dell’esperimento, hanno guidato la propria auto a Boston, a Waltham in Massachusetts e a Londra dopo aver installato una app sul proprio telefono. Il risultato è stato, non solo che la localizzazione è possibile, ma anche che in alcune città è più facile che in altre. Per esempio a Boston, dove ci sono molte strade curve e svolte particolari, l'accuratezza nella definizione della posizione può arrivare fino al 50%. Al contrario «in un posto come Manhattan, che è simile a una griglia, è molto più difficile». Guevara Noubir, professore della Northeastern University che ha preso parte alle ricerche, ha dichiarato: «Non ci aspettavamo tanta accuratezza. Questi sensori, evolvendosi e aumentando nella precisione, potrebbero diventare uno dei mezzi principali per l’invasione della privacy degli utenti».