FALSO

FAKE: È stata lanciata (di nuovo) una versione premium di WhatsApp

Francesco Malfetano 26 September 2019
FAKE: È stata lanciata (di nuovo) una versione premium di WhatsApp
È tornata la version "Gold" di WhatsApp. Nei giorni scorsi infatti, attraverso delle catene di Sant'Antonio circolate proprio sulla popolare app è stato nuovamente diffusa la fake news di una versione premium del servizio di messaggistica istantanea più utilizzato in Occidente. Una applicazione terza rispetto a quella solita che se da un lato abiliterebbe gli utenti a delle funzioni speciali imprecisate dall'altro nasconderebbe al suo interno un pericoloso virus in grado di spalancare agli hacker le porte del proprio smartphone. Il messaggio è identico a quello circolato a più riprese tra la fine del 2017 e all'inizio del 2019: «Oggi la radio parlava di WhatsApp Gold ed è vero. C’è un video che verrà rilasciato domani su WhatsApp e si chiama Martinelli. Non aprirlo. Si inserisce nel telefono e nulla di ciò che farai lo risolverà». 

In pratica, il testo mette in guardia gli utenti da un ipotetico virus chiamato WhatsApp Gold, che sarebbe in grado di infettare il dispositivo attraverso un fantomatico video di Martinelli. Tuttavia non solo non esiste alcun video ma - per fortuna - neppure il tanto temuto malware. Il link che circola sugli smartphone degli utenti infatti, non è un virus ma un'applicazione a tutti gli effetti esistente che promette di sbloccare delle funzinoalità di WhatsApp. Si tratta di una app alternativa al popolare servizio di messaggistica sono esse stesse delle bufale. Queste applicazioni, che esistono realmente, non sono infatti presenti all’interno degli store ufficiali (i vari Google Play Store e App Store) perchè non riconosciute da Menlo Park, la sede del team di sviluppo di WhatsApp. Al punto che chi le scarica infrange i termini di utilizzo della piattaform e rischia di vedersi cancellato il proprio account personale.

Non un virus vero e proprio quindi, ma comunque una situazione rischiosa per gli utenti che, come detto, è stata fronteggiata già negli anni scorsi. In particolare alla fine del 2017, in Spagna la notizia prese piede al punto che la Polizia Nazionale fu costretta a pubblicare un tweet nel quale metteva in guardia gli utenti dal falso virus.
La vicenda questa volta è stata ricostruita dal sito Bufale.net, che nell'articolo di riferimento ha anche invitato gli utenti a diffidare sempre da comunicazioni di questo tipo, ricordando come le informazioni sulla sicurezza e la privacy degli stessi utenti vengano rilasciate dal team di WhatsApp sempre e solo attraverso i loro canali ufficiali.