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FAKE: Non è possibile sbloccare gli iPhone rubati

Francesco Malfetano 04 September 2019
FAKE: Non è possibile sbloccare gli iPhone rubati
È credenza diffusa che gli iPhone, gli smartphone prodotti dalla Apple, siano praticamente impossibili da sbloccare. Una certezza dettata soprattutto dalla presenza sui dispositivi della Mela morsicata del servizio Trova il mio iPhone. Una app attraverso cui Cupertino, la storica sede dell’azienda, protegge e rende localizzabili tutti i “suoi” dispositivi connessi ad un account iCloud. In pratica si è provato a rendere il più complesso e rischioso possibile - e anche meno remunerativo - rubare un iPhone. Tuttavia, nonostante in molti siano convinti che basti questo genere di servizio offerto dalla Mela per fermare i malintenzionati (oltre a proteggere le proprie informazioni personali), in realtà il furto degli smartphone Apple non è mai diminuito. Piuttosto si è modificato nel tempo, appoggiandosi a nuove tecniche ingegnose che aggirano le barriere alzate dall’azienda californiana.

A mettere in piazza i trucchi i con i quali i ladri riescono a sbloccare gli iPhone sottratti ai proprietari è Kaspersky, il colosso degli antivirus specializzato in sicurezza informatica, che ha pubblicato sul proprio sito una storia che mostra esattamente la procedura usata dai malfattori. Ovviamente la prima e più semplice operazione portata avanti dai ladri è quella di spegnere lo smartphone e rimuoverne la SIM. Così facendo non solo il dispositivo diventa del tutto irritranciabile ma hanno anche modo di recuperare il numero di telefono della vittima (banalmente leggendolo dalla SIM). Un passaggio fondamentale perché, non appena la vittima attiverà una scheda telefonica in sostituzione di quella sottratta, i ladri gli inoltreranno un SMS che appare come una vera notifica inviata da Trova il mio iPhone di Apple. Un messaggio in cui è anche presente un link che, una volta cliccato, porterà il derubato ad aprire una pagina identica a quella del sito della Mela, all’interno della quale gli verrà chiesto di inserire i propri dati per poter localizzare il dispositivo sottratto. Una trappola in piena regola che rientra ampiamente nel fenomeno del phishing che permette in maniera ingegnosa di recuperare i dati dell’account del legittimo proprietario del dispositivo e quindi procedere allo sblocco dello stesso.

Nel caso in cui, il derubato si accorga di star per cadere in un’ulteriore tranello e quindi riconoscesse il tentativo di phishing decidendo di ignorare il messaggio ricevuto, il ladri hanno ancora un’altra carta da giocare. Potrebbero infatti tentare di contattare telefonicamente la loro vittima, fingersi dipendenti del servizio clienti Apple e avvisarli di aver ritrovato il dispositivo rubato. A quel punto, al proprietario ingolosito dal poter riavere l’iPhone, i truffatori dicono di poter recuperare il telefono entro un arco di tempo ristretto e solo cancellando il suo account iCloud e rimuovendo l’associazione con il telefono rubato. A quel punto ci sarebbe davvero poco da fare, in pratica il derubato ha consegnato nelle mani dei ladri un dispositivo utilizzabile senza alcun rischio e completamente sbloccato.