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FAKE: Google ha abbandonato il progetto degli occhiali intelligenti

Francesco Malfetano 26 May 2019
FAKE: Google ha abbandonato il progetto degli occhiali intelligenti
Dal punto di vista dei dispositivi tecnologici, nel 2013 il mondo non era molto diverso da quello di oggi. Gli smartphone erano già il centro della nostra quotidianità, i tablet li sostituivano in tutte quelle mansioni che avevano bisogno di uno schermo più grande e i primi dispositivi indossabili - soprattutto smartwatche - iniziavano a diffondersi senza mai convincere del tutto. Nel 2013 però, un prodotto sembrava essere sul punto di rivoluzionare per sempre il rapporto tra uomini e tecnologia: i Google glasses. Gli occhiali intelligenti prodotti da Big G, e lanciati in pompa magna, avrebbero dovuto letteralmente ribaltare il modo in cui eravamo abituati ad accedere ai servizi digitali. Il clamore sollevato dall’operazione di Mountain View fu davvero eccezionale, e tutti giuravano che si era sul punto di mandare in cantina smartphone, tablet e qualsiasi altro aggeggio elettronico. Poche settimane dopo però, l’entusiasmo era già scemato. Gli occhiali risultavano quasi inutili e anche complicati da usare. Una debaclé che BigG accetterà solo un anno dopo, ritirandoli definitivamente dal mercato. Da quel punto in poi però quel tipo di dispositivo è rimasto un sogno nel cassetto non solo degli ingegneri dell’azienda californiana ma un po’ di tutti gli amanti del genere hi-tech.

Ora sono tornati. Tre anni dopo la loro uscita di scena, i Glass rientrano sul mercato completamente rivisitati e con un ambito di applicazione del tutto nuovo: il mondo delle aziende. La nuova versione è pensata per essere utilizzata nel mondo dell’industria, in tutti quelle situazioni in cui avere informazioni in maniera tempestiva è essenziale. I Glass ad esempio, potranno fornire dati e informazioni sullo stato dei processi di lavorazione di una catena di montaggio o anche evidenziare un problema o segnalare in tempo reale quando la scorta di un certo materiale è quasi arrivata al limite. Un’assistente virtuale in piena regola con cui interagire grazie ai comandi vocali che - a differenza degli altoparlanti che ormai siamo abituati a vedere nelle nostre case - è anche in grado di mostrare le informazioni richieste sulla lente-schermo.