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FAKE: Agli italiani non piace la pubblicità sui social network

Francesco Malfetano 09 June 2019
FAKE: Agli italiani non piace la pubblicità sui social network
Video di pochi secondi, immagini che rispondono ai nostri interessi e post costruiti sapientemente per attirare l'attenzione. La pubblicità è il canale principale su cui si regge l'economia di internet e, nonostante la percezione di avere a che fare con qualcosa di invasivo lamentata dagli utenti soprattutto sui social, in realtà agli italini la pubblicità piace. 

Secondo l’ultima analisi di Blogmeter, leader in Italia nei servizi dedicati all’ecosistema dei social media, gli internauti del Belpaese sono ormai scesi a patti con quello che fino all'anno scorso era considerato una sorta di demonio del web: la pubblicità. Mentre l'analisi elaborata lo scorso anno evidenziava come i messaggi pubblicitari su YouTube risultassero interruttivi per il 75% degli intervistati - neutri su Facebook e Instagram (rispettivamente per il 33% e il 34%) - nel 2019 le cose sono radicalmente cambiante: su tutti e tre i social network di punta tra quelli utilizzati in Italia, la percezione che la réclame sia utile è cresciuta (+19% per Facebook, +7% per Instagram e +10% per YouTube). 
Dati che oltretutto dimostrano anche come la targettizzazione degli utenti, cioè il confezionamento di inserzioni su misura operata da parte delle aziende, sia una strategia vincente per chi vende e utile per chi acquista. 

La ricerca “Italiani e Social Media”, realizzata intervistando 1.510 residenti in Italia, però traccia un quadro più ampio delle nostre abitudini e ha infatti identificato due differenti tipologie di social in funzione della frequenza di utilizzo: di cittadinanza e funzionali. I social di cittadinanza, che usiamo più volte a settimana e che contribuiscono a definire le nostre identità di relazione, hanno come rappresentante principale Facebook seguito da YouTube e Instagram. Non solo i social propriamente detti ma anche i servizi di messaggistica come WhatsApp, Messenger e Telegram rientrano in questa categoria, in quanto vengono utilizzati più volte al giorno dagli utenti. I social funzionali, tra cui Trip Advisor e Skype sono quelli che vengono utilizzati saltuariamente poiché soddisfano un bisogno specifico. I social propriamente giovani come TikTok, Snapchat e WeChat, pur avendo una buona penetrazione nella popolazione generale, non hanno ancora una connotazione fortemente di cittadinanza o funzionale.