​FAKE: Sudan, le prigioni sotterranee di al-Bashir e le foto del colonnello scheletrico

Alix Amer 23 June 2019
​FAKE: Sudan, le prigioni sotterranee di al-Bashir e le foto del colonnello scheletrico
Sono apparse su diverse pagine in lingua francese in Africa, ma anche in arabo, notizie che sostengono che un famoso colonnello sudanese sia stato trovato in alcune prigioni sotterranee e messo sotto custodia da 24 anni dal presidente sudanese Omar al-Bashir (costretto a dimettersi l’11 aprile scorso). Gli utenti di Internet hanno pubblicato l’immagine di un uomo magro come uno scheletro. Ma questa immagine non ha nulla a che fare con il colonnello e l’ex presidente sudanese. Diverse pubblicazioni, alcune delle quali sono state condivise centinaia di volte, affermano che quest’uomo è il colonnello Ibrahim Shams El-Din, ex ministro della Difesa, ma in realtà è “morto in un incidente aereo”. 

Secondo queste pubblicazioni, l’uomo ha effettivamente riguadagnato la sua libertà “grazie alla rivoluzione popolare e alle confessioni dei servizi segreti dei crimini del regime”. L’articolo include un’immagine del presidente al-Bashir e una foto del presunto colonnello con il fisico scheletrico.

Sulla base di una rapida ricerca di immagini troviamo che queste non hanno nulla a che fare con il Sudan. L’uomo appare in una serie di foto e video del corrispondente del Kenya della BBC, Roncliffe Odette, sulla siccità nello stato della Provincia di Turkana. Il giornalista ha intervistato l’uomo, che era molto debole e gli ha dato del cibo. 
Queste foto scattate in Kenia sono scioccanti ed era  stato persino lanciato Hachtag #WeCannotIgnore (non possiamo essere ignorare) per trovare soluzioni rapide alla grave siccità che aveva colpito la regione. La persona che appare nella foto, si chiama Mzee Mony yuan, 70 anni e vive nel villaggio di Otocomo, nella provincia di Turkana, in Kenia. Il colonnello Ibrahim Shams El-Din, invece, è morto in un incidente aereo con altre 12 persone nell’aprile 2001, non nel 2008, come descritto nella pubblicazione di United Press International.